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Book of the Watchers (1 Enoch)

Il Libro di Enoch è ora designato di solito 1 Enoch, per distinguerlo dalla successiva Apocalypse, The Secrets of Enoch, conosciuta come 2 Enoch. Il primo è anche chiamato Enoch etiopico, il secondo Enoch slavo, dopo le lingue delle prime versioni esistenti di ciascuna rispettivamente. Non esiste nessun manoscritto della lingua originale di entrambi.

Libro degli osservatori: il libro inizia con una visione del sogno di Enoch. In questo sogno, a Enoc viene chiesto di intercedere per gli osservatori del cielo, cioè gli angeli, che hanno lasciato la loro dimora celeste per commettere l'iniquità con le figlie degli uomini. Scrive la petizione (vedi il titolo "Enoch lo Scriba") che gli angeli caduti fanno, e poi si ritira in attesa della risposta, che gli viene in una serie di visioni. Queste visioni non sono facili da seguire; sono evidentemente incompleti e alquanto confusi; con tutta probabilità il testo ha sofferto nella trasmissione. In ogni caso, la petizione è rifiutata; Enoch dichiara agli angeli caduti il ​​destino che, come è stato insegnato nelle visioni, è il loro destino; le ultime parole del messaggio che gli è stato chiesto di dare sono: "Non hai pace" (xii.-xvi.). Seguono quindi i resoconti dei diversi viaggi compiuti da Enoc, guidati da angeli di luce, attraverso certe parti della terra e attraverso Sheol. Dopo l'account del primo viaggio (xvii.-xix.) Viene fatta una breve enumerazione degli arcangeli, sette in numero e le loro funzioni (xx.). Nel secondo viaggio viene descritto il luogo della punizione finale degli angeli caduti: "Questo luogo è la prigione degli angeli e qui saranno imprigionati per sempre". Da lì Enoch viene condotto a Sceol; poi ad ovest, dove vede i luminari del paradiso. Dopo di che gli angeli gli mostrano "sette magnifiche montagne", su una delle quali è il trono di Dio; vede anche l'albero della vita, che deve essere dato al santo e. giusto dopo il grande giudizio. Da lì ritorna al centro della terra e vede il "luogo benedetto", Gerusalemme, e la "valle maledetta" (xxi.-xxvii.). Il libro si conclude con quelli che sembrano essere frammenti di altri viaggi, ad est, a nord e a sud. Di particolare interesse qui è la menzione del Giardino della Giustizia, e l'Albero della Saggezza (xxviii.-xxxvi.).

Categoria : Libri e consultazione

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